Cos'è novembre pascoli?

Giovanni Pascoli e il Novembre Pascoliano

Novembre, nella poetica di Giovanni Pascoli, non è semplicemente un mese autunnale, ma un simbolo carico di significati e di sensazioni peculiari. La sua poesia "Novembre", tratta dalla raccolta Myricae, è forse la più celebre illustrazione di questo legame.

Il novembre pascoliano si caratterizza per una contrapposizione stridente tra l'apparenza e la realtà. La poesia descrive una giornata che, ingannevolmente, sembra estiva, con un sole caldo e la fioritura di alcuni alberi. Tuttavia, dietro questa facciata idilliaca si cela la consapevolezza della morte imminente, del declino e della caducità della vita.

Il contrasto tra il caldo sole e il gelo che "torna" nelle piante tagliate, tra il profumo dei fiori di spino e il "nero" che domina il paesaggio, evidenzia la profonda angoscia esistenziale del poeta. La natura, solitamente fonte di conforto e rifugio per Pascoli, diviene qui specchio della sua inquietudine interiore. La finzione di una primavera tardiva non può celare la realtà della morte che incombe, una morte che Pascoli sente profondamente legata al lutto familiare e al nido distrutto.

In sintesi, il novembre in Pascoli rappresenta un momento di transizione, un'illusione di bellezza che nasconde la cruda realtà del dolore e della fine. È un simbolo della precarietà dell'esistenza e della malinconica consapevolezza della morte che permea la sua visione del mondo. Il simbolismo del mese di novembre si ritrova, in forme diverse, anche in altre sue opere, confermando la sua importanza nel complesso della sua produzione poetica.